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A Palazzo Blu riparte "De Chirico e la Metafisica"

Ormai il colore della speranza è diventato il giallo, non è più il verde.
In questo 2021 cominciato con estrema fatica a causa della pandemia, la Toscana si ritrova a vivere la sua terza settimana di libertà che corrisponde al colore giallo e ciò vuol dire, finalmente, riapertura dei musei anche se, per ora, solo nei giorni feriali.
A Palazzo Blu, da novembre, ci aspettava De Chirico e la sua pittura metafisica che è riuscita a vedere la “luce” solo da una settimana.
Ritrovarsi dinanzi all’entrata di un luogo che da sempre realizza mostre ed iniziative culturali di grande spessore è stata una bella emozione.
Pochi giorni e il successo sembra già prevedibile, infatti, la partenza è stata più che positiva e nonostante la possibilità di visita limitata ai giorni feriali, il riscontro da parte del pubblico è stato positivo ed immediato, solo venerdì ci sono stati ben 300 visitatori.
“De Chirico e la Metafisica” è un viaggio tra i capolavori dell’artista che hanno dato vita alla pittura metafisica, il punto di partenza di uno stile creato per interpretare e raccontare, senza mezzi termini, la visione dell’autore.
Il percorso espositivo inizia con una serie di autoritratti dell’artista nato in Grecia da genitori italiani, numerose sono le opere provenienti dalla collezione dell’artista stesso, il famoso “de Chirico di de Chirico”; si parte dalle sue primo opere di inizio Novecento fino ad arrivare al periodo della seconda metafisica parigina, per poi proseguire con nudi, o persino nature morte che l’artista amava definire vite silenti.
Particolarmente interessante è l’opera Le muse inquietanti, dove troviamo una nuova concezione del mondo e soprattutto, del rapporto tra uomo e realtà, un’interpretazione che caratterizzerà sempre più lo stile di de Chirico.
A seguire, troviamo la sezione dedicata alle vedute delle città tra cui: Atene, Monaco, Firenze, Parigi, New York, Roma… luoghi in cui lo spazio pubblico, disabitato dall’uomo, viene popolato da oggetti che diventano misteriosi, enigmatici.
In ultimo, ma non meno importante, troviamo anche una sezione dedicata a quegli artisti che hanno, per così dire, continuato la pittura metafisica come Carrà, Savinio, de Pisis, ma anche Sironi e Martini, coloro che hanno avuto il merito di rielaborare in modo personale l’influenza di De Chirico e di trasformarla in arte.
Ricordiamo che la mostra è stata curata da Saretto Cincinelli e Lorenzo Canova, organizzata in collaborazione con Mondo Mostro e rimarrà aperta, pandemia permettendo, fino all’11 luglio.


Felisia Toscano

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