Capodanno a teatro
Gustavo La Vita è un clown stanco e invecchiato, col suo pantalone largo, scarpe grosse e bretelle sulla sua canotta bianca, umile passeggia a passo lento in girotondo guardando il suo cagnolino, paziente e silente, che lo aspetta e lo accompagna nel suo mondo di bambino.
E’ questo il profilo di colui che ha incantato grandi e piccini in questo capodanno in scena a Pistoia al Funaro; la dolcezza e la curiosità sono sul suo viso sempre illuminato, che sia gioia o malinconia, come una piccola candela, un raggio di luna, fa brillare emozioni.
In Gustavo La Vita la leggerezza traina la forza della vita, si insinua in quel delicato equilibrio tra luci e ombre, le stesse che ognuno di noi ha dentro tra tormenti e gioie.
Chi lo ascolta riesce a sprigionare sorrisi dimenticando nostalgie e lacrime, dinanzi ad un clown che esorcizza il passato, alleggerisce il futuro, ma soprattutto fa vivere appieno il momento presente e il suo fluire, facendo dimenticare negli istanti della sua leggerezza, ogni tensione, timore e tristezza di un mondo che corre, che fa guerra, che uccide i sorrisi di bambini innocenti…
Gustavo non si arrende, con il suo sacco di juta, con dentro i sogni, i balli romantici, i palloncini e i calici di cristallo che arrivano al cielo su una scala di legno, con il suo Pedro cura le anime, insieme alla sua, che resistono nonostante le disillusioni… e gioca, si diverte ancora, dopo anni in giro per il mondo.
Andrea Farnetani non vuole saperne di spegnere quella luce, nel buio ci sa stare, per riempirlo di musica e poesia insieme a Valeria Di Felice, che con estrema empatia, lo accompagna senza mai lasciarlo, nota dopo nota, su un palcoscenico di fili trasparenti che si intrecciano senza mai inciampare.
Testo Felisia Toscano
Foto Maria Di Pietro