"Da Magritte a Duchamp" a Palazzo Blu
Nel 1924, con la stesura del primo Manifesto del Surrealismo viene confermata la nascita del movimento surrealista, suo principale ideatore è André Breton, intellettuale, poeta, saggista e critico d’arte francese.
Tra gli altri artisti ed intellettuali del movimento troviamo Jaques Prevért, Renè Magritte, Salvador Dalì, Joan Mirò e molti altri. Come afferma Breton “il movimento è spinto da un’energia nuova, è un cambiamento vero e proprio che sarà alla base della rivoluzione surrealista.” Riconsiderazione del sogno, della fantasia e dell’immaginazione come strade che conducono alla conoscenza più pura poiché libere da qualsiasi contaminazione.
E’ questo lo scenario all’interno del quale nascono le più importanti opere in esposizione a Palazzo Blu di Pisa che, con la mostra “Da Magritte a Duchamp. 1929, il Grande Surrealismo dal Centre Pompidou”, suggellano il decimo anno di attività della Fondazione. Per la prima volta in Italia, l’istituzione francese ha concesso la partenza di grandi capolavori di cui difficilmente fa a meno, essendo esposti nella collezione permanente del Centre Pompidou. Circa centocinquanta opere meravigliose, tra sculture, disegni, fotografie, pitture, documenti, che si susseguono in un percorso curato da Didier Ottinger, uno dei massimi studiosi del Surrealismo.
Renè Magritte, Salvador Dalì, Marcel Duchamp, Giorgio De Chirico, Pablo Picasso, Joan Mirò sono solo alcuni degli artisti che con il loro apporto hanno contribuito alla nascita e alla diffusione del movimento surrealista. L’arte spesso è magia e, nel caso delle opere in mostra, è sufficiente addentrarsi all’interno della sale espositive e guardarsi intorno per sentirsi catapultati in realtà capaci di arrivare a mondi immaginari.
“La mente ama l’ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto poiché, il significato della mente stessa è sconosciuto.” – R. Magritte
Testo e foto di Felisia Toscano