Emilio Isgrò a Pistoia per "Fotografia come pretesto"
Siamo giunti al penultimo appuntamento di Fotografia come pretesto, il ciclo di incontri realizzato in occasione degli ultimi giorni della mostra di Aurelio Amendola| Un’antologia dalla Fondazione Pistoia Musei, con protagonista uno dei più importanti artisti italiani Emilio Isgrò, ad affiancarlo Gianluigi Colin.
Il tema dell’incontro è stato il rapporto tra fotografia e rappresentazione dell’universo artistico, una riflessione su quello che è il mondo interiore di ogni artista e, in questo caso, di Aurelio Amendola.
“E’ difficile vedere una città per la prima volta perché non sai quello che ti aspetta” è con quest’affermazione che Emilio Isgrò apre l’incontro presso Palazzo De’ Rossi, con un tono informale e quasi intimo racconta al pubblico come, quando è stato invitato, abbia immaginato Pistoia.
“Pistoia è proprio come me la immaginavo, bellissima e unica come tutte le città toscane che hanno una storia, ha un Duomo meraviglioso.”
Una riflessione su quella che è la realtà che ci circonda per arrivare a parlare del fotografo pistoiese Amendola che, per Isgrò, è sempre stato un occhio critico, un occhio capace di raccontare il mondo seppur con radici solide nella propria terra.
La mostra di Amendola che si concluderà il 7 novembre è un viaggio volto a raccontare la bellezza attraverso quasi trecento immagini; voluta fortemente da Pistoia Musei con l’obiettivo di omaggiare la carriera del fotografo.
Interprete dell’opera di Michelangelo, autore degli scatti dedicati a Canova, Bernini, Vedova, Ceroli e tanti altri viene definito da Isgrò come “colui che si appropria di ciò che tocca attraverso la fotografia”.
“Le fotografie di Aurelio mettono in moto un’idea, egli non si pone mai come testimone asettico ma come parte attiva della creazione delle immagini” commenta Gianluigi Colin.
A chiudere l’incontro un Amendola commosso e lusingato dalle belle parole rivolte alla sua fotografia; il prossimo ed ultimo appuntamento è programmato per il 5 novembre e questo volta Amendola sarà il protagonista insieme a Roberto Barni e Marco Bazzini per affrontare il tema “Due parole sulla scultura e tre sulla fotografia”, un’occasione per analizzare da vicino il rapporto che da sempre ha caratterizzato due forme di espressione artistica completamente diverse.
Testo di Felisia Toscano - Foto di Maria Di Pietro