Jenny Saville e la sua meravigliosa arte a Firenze
Immagini potenti e delicate allo stesso tempo, la sofferenza del vivere quotidiano viene espressa senza giri di parole nelle opere di Jenny Saville ma, con una delicatezza mai vista prima.
Arriva a Firenze con una mostra diffusa, il fulcro del progetto è esposto al Museo Novecento ma, altre opere si trovano tra Museo di Palazzo Vecchio, Museo dell’Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Museo di Casa Buonarroti.
Ritratti colorati e rappresentazioni del corpo sono un’espressione continua dell’arte della Seville; l’artista inglese debuttò nel gruppo degli Young British Artists circa trent’anni fa ed oggi risulta essere una tra le artisti donne più influenti e costose al mondo.
Numerosissimi i riferimenti ad artisti del calibro di Lucien Freud, Graham Sutherland, Tiziano e persino Rubens, la Saville si snoda tra l’astratto e il figurativo, un umanesimo contemporaneo che riporta al centro dell’attenzione la figura, sia un corpo oppure un volto, ciò che le si ostina a raffigurare sono le forze che animano ognuno di noi.
Il percorso espositivo mostra come l’influenza dei maestri del Rinascimento italiano abbiano segnato la sua arte, un capitolo importante è rappresentando da Le Pietà con evidenti riferimenti ai grandi capolavori di Michelangelo.
Accanto alla Pietà Bandini, troviamo un disegno di grande formato a cui l’artista londinese ha iniziato a dedicarsi dopo un sopralluogo a Firenze.
Dipinti ma, anche ritratti dal tratto incredibilmente profondo e con non poche assonanze alla ritrattistica di Pablo Picasso e Francis Bacon.
Nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio viene esposta l’opera monumentale di maggior risonanza, Fulcrum (1998-99), che consacrò definitivamente Jenny Saville con la sua prima mostra personale, Jenny Saville: Territories alla Gagosian Gallery nel 1999.
La concezione della figura femminile, invece, in relazione alla maternità la troviamo nei due dipinti esposti presso la Pinacoteca del Museo degli Innocenti.
Un meraviglioso percorso espositivo che sarà possibile visitare solo fino al 20 febbraio e che vi consigliamo assolutamente di non perdere.
Testo e foto di Felisia Toscano