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Keith Haring in mostra a Palazzo Blu: l%u2019arte è vita. La vita è arte.

Keith Haring è tornato a Pisa e, come sempre, in grande stile.
A Palazzo Blu fino al 17 aprile sarà possibile visitare la mostra di Keith Haring realizzata dalla Fondazione Pisa in collaborazione con MondoMostre; ben 170 opere provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection a cura di Kaoru Yanase, la collezione personale di Jazuo Nakamura, nel museo dedicato all’artista in Giappone.
Varie le bellissime serie esposte da Apocalypse a Flowers, nonché le grandi opere su tela come Untitled, tutte le creazioni di Haring sono un tuffo nella semplicità che da sempre si fa portatrice del suo messaggio artistico “l’arte è vita. La vita è arte. L’importanza di entrambi è esagerata e fraintesa.”
Colori vivaci, cani, segni e forme che da sempre lo contraddistinguono tra le pareti di Palazzo Blu danno vita ad una serie di racconti che opera dopo opera danno al pubblico la sensazione di trovarsi, un minuto prima, sulla Fifth Avenue a New York e, un momento dopo, dinanzi a Tuttomondo, il murales realizzato nel centro della città di Pisa.
Nove sono le sezioni in cui si divide il percorso espositivo: Principio dove racconta gli inizi e la vita nella città di New York, Oltre i limiti dove attraverso i colori fluorescenti da spazio ai suoi simboli di vitalità e fertilità, Le Storie una serie di litografie realizzata per i bambini e inserita nei programmi educativi in molte scuole americane, Haring a Pisa che racconta la sua avventura italiana e la realizzazione del murales a seguito dell’incontro con Piergiorgio Castellani, Musica un elemento che nelle sue opere non manca mai, collabora alle creazioni di un gran numero di cover tra cui l’album di David Bowie del 1983, insieme alla musica la sezione Messaggio ha l’obiettivo di raggiungere un grandissimo numero di persone, realizza opere per sensibilizzare sui temi che ha particolarmente a cuore:
l’Aids, i diritti dei gay, l’apartheid, il razzismo, l’uso delle droghe, la salvaguardia ambientale e la violenza, in Simboli e icone simboleggia la purezza, la bontà e il potenziale di ognuno, continuando il percorso troviamo la Distopia rivelata che è un po’ la fase di maturazione del suo lavoro, per poi passare a Energia primordiale dove piramidi affollate e animali, maschere, body painting danno spazio ad un’arte che diventa simbologia, alla fine del percorso La fine dell’inizio le opere raccontano in modo palese il suo linguaggio artistico piramidi, dischi volanti, cani, figure tutto si mescola e si esprime nella sua arte.
Una grande mostra che celebra un artista internazionale che si è espresso sulla cittadina toscana così “Sono seduto su un balcone e guardo la cima della torre pendente. E’ davvero molto bello qui. Se c’è un paradiso, spero che sia così.”
E noi, da spettatori, non possiamo che ricambiare l’ammirazione per l’arte di un artista che è riuscito ad esprimersi con una semplicità tale da essere riconoscibile in tutto il mondo.


Testo e foto di Felisia Toscano

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