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Parco Sigurtà: quando la bellezza fa rima con natura

Se la bellezza potesse esprimersi attraverso la natura, il Parco Sigurtà ne sarebbe senz’altro un ottimo esempio.
Collocato nel bellissimo borgo di Valeggio, a soli 30 chilometri da Verona, si trova uno dei parchi più belli d’Italia e, anche di Europa, ricordiamo la nomina ricevuta nel 2015.
La storia del parco è una storia di origini nobili, bosco di Villa Maffei, dimora disegnata da Vincenzo Pellesina, allievo del Palladio.
Giardini all’inglese, aceri giapponesi e magnolie sono solo alcune delle caratteristiche del bosco che potremo definire incantato, aperto al pubblico dal 1978 possiamo ritrovare al suo interno varie fioriture, le rose, gli iris, le ninfee, i tulipani e le aster.
Non solo fiori e natura ma, anche angoli e sculture la fanno da padrona, è il caso del cimitero dei cani con la statua dall’artista Dante Carpigiani, oppure della Grotta Votiva con un angolo dedicato alla Madonna di Lourdes.
Nel 2011 invece fu inaugurato il Labirinto, amato da grandi e piccini, presenta una cupola che è il punto d’arrivo da cui poter ammirare le geometrie del percorso.
Scegliendo di visitare il Parco in bici, a piedi o a bordo delle simpaticissime golf-cart si potrà durante la visita godere della meravigliosa vista panoramica sulla valle del Mincio.
Ma, tra il Grande Tappeto Erboso che è un immenso spazio verde costituito da diversi tipi di erba che viene tagliata a giorni alterni, proseguendo troviamo la Meridiana che si presenta come un simbolo geometrico, fortemente voluta da Magda e Giuseppe Inga Sigurtà.
La vera magia inizia quando si arriva ai giardini acquatici, colori e riflessi offrono al pubblico la sensazione di ritrovarsi all’interno di un quadro impressionista, il primo artista che viene in mente è senz’altro Monet con le sue ninfee nello stagno a Giverny.
Al Parco Sigurtà c’è anche spazio per l’amore, una panchina bianca circondata da rose rosse è diventata la foto simbolo degli innamorati che visitano il parco e, per i più nostalgici, ecco che ritroviamo la pietra della giovinezza, un vero inno scritto per lo spirito e per il cuore dal poeta americano Samuel Ullman.
Amati e fotografati sono anche i piccoli bossi, i pratoginisti del parco dalle svariate forme, con chiome surreali che sono ben 40.000, una delle collezioni più ricca al mondo.
Quando è giunto il momento di conoscere fino in fondo gli abitanti del Parco ecco che si arriva alla Fattoria Didattica dove è possibile ammirare asini, pecore, tacchini, anatre e, dulcis in fundo, i daini che vivono nella Valle a loro dedicata.
Visitare Parco Sigurtà vuol dire immergersi nella natura e circondarsi di bellezza e semplicità, dove i colori, i fiori e gli animali sono capaci di offrire uno spettacolo incredibile ai visitatori.


Testo e foto di Felisia Toscano

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