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Atelier Malicot - Festival

date » 27-02-2024 11:34

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Du 15 au 23 mars 2024, l'Atelier Malicot organise le premier festival de photographie de rue à la chambre.
Voici les photographes qui participeront à ce premier festival:
Maria Di Pietro et Félisia Toscano vivent à Pistoia en Italie. Elles travaillent en tandem sur divers projets principalement en argentique.
Stella Iannitto est vidéaste et s’intéresse depuis peu à la photographie ambulante.
Sandrine Lissac vit à Paris et pratique la chambre de rue en argentique.
Tiphaine Populu vit et travaille à Tours. Elle expérimente divers procédés anciens
comme le collodion humide mais également le paladium.
Raphaël Bariatti-Veillon est installé à Tourcoing où il pratique la chambre de rue,
et réalise également à la demande des chambres photographiques. Il nous présentera quelques unes de ses réalisations.
Thierry Chuzeville est installé à Fontaine Raoul dans le Loir-et-Cher.
Il explore la technique de l’ambrotype à l’aide d’une chambre 20*20 cm.
Francis Courtemanche vit en Loire Atlantique à Bouguenais. Il pratique une multitude
de procédés et viendra à Sablé expérimenter un dérivé du Polaroïd.
Jean-Michel Delage vit à Baugé-en-Anjou. Il navigue entre la chambre de rue et le collodion humide.
Fabien Hamm est installé à Paris où il pratique le collodion humide sous toutes ses formes
et s’intéresse également à une multitude de procédés anciens positifs ou négatifs.
Kevin Ingrez, alias Faleke vit en région parisienne à Montreuil. A l’aide d’une chambre de rue,
il réalise des portraits en argentique dans une démarche participative avec ses modèles.
Alain Paris est installé à Orveault en Loire Atlantique. Il pratique la photo ambulante et le collodion humide.
Jean Luc Sigel vit à Mayres en Auvergne. Il pratique le collodion humide avec des chambres allant du 69 cm au 1824 cm
Au cours de ce festival, nous accueillerons également les élèves de l’école de photo de Pruillé le Chétif.
Que vous soyez amateur, amatrice, professionnel.le ou si tout simplement la photographie vous intéresse, venez rencontrer les photographes invité.e.s au festival, venez les voir opérer, venez vous y faire photographier !
Ce sera pour vous l'occasion de découvrir d'impressionnantes chambres photographiques, d'assister à l'apparition de ces images argentiques, et aussi de visiter l'Atelier Malicot, le plus ancien atelier photographique de France qui soit encore fonctionnel, avec son mobilier et ses décors d'origine.
N'hésitez pas à nous contacter pour plus de renseignements, et nous vous donnons rendez-vous pour ces premières rencontres photographiques de Sablé sur Sarthe.
A bientôt!

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Argento

date » 02-02-2024 21:27

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𝙳𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚏𝚒𝚗𝚎𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚌𝚊𝚜𝚊, 𝚕𝚊 𝚕𝚞𝚌𝚎 𝚊𝚗𝚗𝚞𝚗𝚌𝚒𝚊 𝚒𝚕 𝚖𝚊𝚝𝚝𝚒𝚗𝚘.
𝚂𝚒 𝚙𝚛𝚎𝚙𝚊𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚒 𝚕𝚒𝚚𝚞𝚒𝚍𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚕𝚘 𝚜𝚟𝚒𝚕𝚞𝚙𝚙𝚘, 𝚜𝚒 𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚖𝚊 𝚕𝚊 𝚌𝚊𝚛𝚝𝚊 𝚎 𝚕𝚊 𝚌𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒𝚍𝚛𝚊, 𝚜𝚒 𝚙𝚘𝚜𝚊 𝚕𝚊 𝚜𝚌𝚊𝚝𝚘𝚕𝚊 𝚍𝚒 𝚕𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚋𝚘𝚛𝚜𝚊 𝚊𝚙𝚙𝚎𝚗𝚊 𝚌𝚞𝚌𝚒𝚝𝚊. 𝙽𝚎𝚕 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚙𝚊𝚛𝚌𝚘 𝚒𝚗𝚘𝚗𝚍𝚊𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚜𝚘𝚕𝚎, 𝚜𝚒 𝚎𝚛𝚐𝚎 𝚖𝚊𝚎𝚜𝚝𝚘𝚜𝚊 𝚞𝚗𝚊 𝚜𝚎𝚛𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚟𝚎𝚝𝚛𝚘 𝚎 𝚖𝚎𝚝𝚊𝚕𝚕𝚘, 𝚞𝚗 𝚕𝚞𝚘𝚐𝚘 𝚍𝚘𝚟𝚎 𝚕𝚊 𝚌𝚛𝚎𝚊𝚝𝚒𝚟𝚒𝚝𝚊̀ 𝚎 𝚕𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊 𝚜𝚒 𝚏𝚘𝚗𝚍𝚘𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚞𝚗 𝚒𝚗𝚌𝚊𝚗𝚝𝚎𝚟𝚘𝚕𝚎 𝚊𝚋𝚋𝚛𝚊𝚌𝚌𝚒𝚘. 𝚀𝚞𝚒, 𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚕 𝚝𝚒𝚗𝚝𝚒𝚗𝚗𝚒𝚘 𝚍𝚒 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚒 𝚟𝚘𝚕𝚊𝚝𝚒𝚕𝚒, 𝚒 𝚐𝚒𝚘𝚌𝚑𝚒 𝚍𝚒 𝚕𝚞𝚌𝚎 𝚎 𝚟𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚕𝚒𝚎𝚟𝚎 𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚕 𝚜𝚊𝚕𝚒𝚌𝚎 𝚙𝚒𝚊𝚗𝚐𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚎 𝚕'𝚘𝚍𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚙𝚒𝚊𝚗𝚝𝚎 𝚛𝚒𝚐𝚘𝚐𝚕𝚒𝚘𝚜𝚎, 𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚖𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚕𝚊 𝚕𝚊 𝚝𝚎𝚛𝚗𝚊 𝚖𝚊𝚐𝚒𝚌𝚊. 𝚁𝚒𝚝𝚛𝚊𝚝𝚝𝚒 𝚜𝚒 𝚊𝚗𝚒𝚖𝚊𝚗𝚘, 𝚎𝚜𝚙𝚛𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚜𝚒 𝚏𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚌𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚜𝚒𝚕𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚜𝚒. 𝙲𝚘𝚗 𝚕'𝚊𝚛𝚐𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚜𝚒 𝚏𝚘𝚛𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚕𝚎 𝚜𝚏𝚞𝚖𝚊𝚝𝚞𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕'𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚗𝚣𝚊. 𝙲𝚘𝚗 𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚊 𝚎 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒𝚘 𝚊𝚝𝚝𝚎𝚗𝚝𝚘, 𝚜𝚒 𝚜𝚌𝚛𝚞𝚝𝚊 𝚗𝚎𝚕𝚕'𝚒𝚗𝚝𝚒𝚖𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎, 𝚒𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚒 𝚍𝚘𝚗𝚊𝚗𝚘, 𝚜𝚒 𝚙𝚘𝚗𝚐𝚘𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚖𝚊𝚗𝚍𝚎, 𝚛𝚒𝚟𝚎𝚕𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒𝚝𝚊̀ 𝚎 𝚕𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊 𝚗𝚊𝚜𝚌𝚘𝚜𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚟𝚒𝚍𝚞𝚘. 𝚄𝚗 𝚜𝚘𝚛𝚛𝚒𝚜𝚘, 𝚞𝚗𝚊 𝚕𝚊𝚌𝚛𝚒𝚖𝚊, 𝚞𝚗'𝚘𝚖𝚋𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚖𝚊𝚕𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚒𝚊...𝙻𝚊 𝚜𝚎𝚛𝚛𝚊, 𝚌𝚘𝚗 𝚕𝚎 𝚜𝚞𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚎𝚝𝚒 𝚝𝚛𝚊𝚜𝚙𝚊𝚛𝚎𝚗𝚝𝚒, 𝚍𝚒𝚟𝚎𝚗𝚝𝚊 𝚞𝚗 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚊𝚕𝚎 𝚖𝚘𝚍𝚎𝚛𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚜𝚒 𝚌𝚎𝚕𝚊𝚗𝚘 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚎, 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚎 𝚍𝚎𝚜𝚒𝚍𝚎𝚛𝚒. 𝙻𝚞𝚌𝚎 𝚜𝚘𝚕𝚊𝚛𝚎 𝚏𝚒𝚕𝚝𝚛𝚊 𝚊𝚝𝚝𝚛𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚘 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚏𝚎𝚗𝚍𝚒𝚝𝚞𝚛𝚊, 𝚝𝚒𝚗𝚐𝚎𝚗𝚍𝚘 𝚐𝚕𝚒 𝚜𝚌𝚊𝚝𝚝𝚒 𝚍𝚒 𝚌𝚊𝚕𝚍𝚎 𝚜𝚏𝚞𝚖𝚊𝚝𝚞𝚛𝚎 𝚍𝚘𝚛𝚊𝚝𝚎. 𝙻𝚎 𝚏𝚘𝚝𝚘𝚐𝚛𝚊𝚏𝚒𝚎 𝚜𝚒 𝚝𝚒𝚗𝚐𝚘𝚗𝚘 𝚌𝚘𝚜𝚒̀ 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚟𝚎𝚜𝚝𝚎 𝚙𝚘𝚎𝚝𝚒𝚌𝚊...
𝙰𝚌𝚌𝚊𝚍𝚎, 𝚚𝚞𝚒.
𝙾𝚛𝚊


Testo e foto di Maria Di Pietro

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Un viaggio attraverso la fotografia senza tempo di Mimmo Jodice

date » 15-04-2024 00:06

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Le sale di Villa Bardini a Firenze ospitano una mostra imperdibile per gli amanti della fotografia: "Mimmo Jodice. Senza Tempo". Un'antologica che ripercorre la straordinaria carriera di questo maestro italiano, attraverso ottanta opere che spaziano dai suoi esordi negli anni Sessanta fino ai lavori più recenti.
La sua cifra stilistica è inconfondibile: immagini in bianco e nero, spesso caratterizzate da contrasti netti e giochi di luce e ombre, che catturano l'essenza del soggetto con una poetica senza tempo.
La mostra a Villa Bardini è un'occasione unica per ammirare alcuni dei suoi capolavori più celebri, oltre ad un omaggio a Michelangelo con le immagini scattate alla fine degli anni ottanta alle sculture presso le Cappelle Medicee.
Questa mostra rientra nel progetto “La Grande Fotografia Italiana” delle Gallerie d’Italia, che ha visto precedentemente protagonista Lisetta Carmi.
Le fotografie di Jodice non si limitano a documentare la realtà, ma invitano l'osservatore a una riflessione profonda. I suoi scatti catturano l'attimo fuggente, ma allo stesso tempo ci parlano di temi universali come la bellezza, la memoria, il tempo che passa.
"Mimmo Jodice. Senza Tempo" è una mostra che non deluderà gli appassionati di fotografia. Un'occasione imperdibile per immergersi nel mondo di questo grande maestro e scoprire la sua visione poetica.

Mimmo Jodice nasce a Napoli nel 1934, dove vive e lavora tutt'oggi. Si avvicina alla fotografia negli anni '50, frequentando il Circolo Fotografico Napoletano. Negli anni '60, le sue prime esposizioni lo fanno emergere come figura di spicco della fotografia italiana d’avanguardia. La sua ricerca fotografica si concentra sulla realtà urbana, con un occhio di particolare attenzione per la sua città natale, Napoli. Jodice cattura immagini di paesaggi, architetture e persone, utilizzando spesso inquadrature inusuali e giochi di luce e ombre per creare immagini poetiche e suggestive. Nel corso della sua carriera, Jodice ha collaborato con alcuni dei più importanti artisti e intellettuali del suo tempo, ha anche realizzato diversi reportage fotografici, è considerato uno dei maestri della fotografia italiana contemporanea. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Nadar nel 1994 e il Targa d'Oro al Premio BFI di Londra nel 2008.
Le sue fotografie sono esposte in importanti musei e collezioni d'arte di tutto il mondo.


Testo e foto di Felisia Toscano

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Sylvain Bellenger: conferenza di saluti a Capodimonte

date » 15-04-2024 00:04

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Il prestigioso Museo di Capodimonte ha recentemente ospitato un evento straordinario: la conferenza di saluto tenuta da Sylvain Bellenger, il Direttore che ha guidato il museo per otto anni. Durante questa occasione, Bellenger ha presentato il suo nuovo libro Capodimonte 2015/2023 – Otto anni con Sylvain Bellenger, una testimonianza affascinante della sua esperienza e delle sfide affrontate nel corso del suo mandato. La conferenza, tenutasi in uno dei saloni affrescati del museo, ha attirato un pubblico diversificato di appassionati d’arte, accademici e semplici curiosi desiderosi di conoscere la prospettiva unica di Bellenger sulla direzione di uno dei musei più importanti d’Italia. Il Direttore ha iniziato il suo discorso con una riflessione sulle ricchezze artistiche di Capodimonte, sottolineando l’importanza di preservare e promuovere il patrimonio culturale della regione. Ha parlato delle numerose mostre e iniziative che hanno caratterizzato il suo mandato, enfatizzando la sua dedizione a rendere il museo accessibile a un pubblico più ampio e diversificato. Il volume realizzato per raccontare l’esperienza napoletana offre una visione approfondita del dietro le quinte, evidenziando i momenti di gioia, le sfide impreviste e le decisioni difficili che ha dovuto affrontare nel corso degli anni. Il Direttore ha commentato così ai microfoni Rai il tempo trascorso qui “questi otto anni per me sono stati otto minuti”, sottolineando l’importanza continuare a creare connessioni sempre più forti tra il museo e la comunità locale, incoraggiando la partecipazione attiva degli abitanti di Napoli e dei visitatori internazionali. La conferenza si è conclusa con l’augurio, per Capodimonte e per la città, di valorizzare sempre più uno dei musei più importanti d’Italia.

Testo di Felisia Toscano

Foto di Maria Di Pietro

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Al teatro Trianon di Napoli: La Cantata dei Pastori di Peppe Barra

Il Teatro Trianon di Napoli si è trasformato in un magico regno natalizio grazie allo spettacolo straordinario di Peppe Barra, “La Cantata dei Pastori”. Questo capolavoro teatrale, rappresentato in uno degli ambienti più suggestivi della città, ha incantato il pubblico con la sua fusione di tradizione e talento artistico. Napoli è da sempre una città ricca di storia, cultura e tradizione, e la Cantata dei Pastori di Peppe Barra è una perfetta espressione di questo patrimonio. L’opera teatrale affonda le sue radici nelle antiche rappresentazioni natalizie popolari del Sud Italia, in particolare della Campania, dove il teatro si mescola con la spiritualità e la gioia tipiche del periodo natalizio. Il Teatro Trianon, con la sua eleganza e la sua storia affascinante, è la cornice ideale, l’atmosfera del luogo si è fusa con la performance di Peppe Barra, trasportando il pubblico in un viaggio indimenticabile attraverso le storie e le melodie della tradizione napoletana. La trama della Cantata dei Pastori è un affascinante intreccio di episodi tratti dalla vita quotidiana della Napoli del passato, con i pastori come protagonisti. Peppe Barra, figura carismatica e poliedrica della scena napoletana, ha portato in scena un’interpretazione coinvolgente dei personaggi, catturando l’essenza della vita tradizionale e portando in vita le antiche usanze. La colonna sonora, composta da melodie intrise di passione e nostalgia, ha contribuito a creare un’atmosfera unica. Gli spettatori si sono lasciati trasportare dalle note avvolgenti e dalle canzoni che evocano la bellezza dei momenti più semplici e genuini della vita. Ma ciò che rende veramente speciale la Cantata dei Pastori di Peppe Barra è la sua capacità di coinvolgere il pubblico in modo attivo. Lo spettacolo non è solo un’occasione per assistere a una performance straordinaria, ma anche per partecipare emotivamente e condividere un senso di appartenenza a una cultura ricca e viva. Lo spettacolo di Barra è stata una celebrazione della cultura napoletana, un’esperienza che ha fatto rivivere le tradizioni e la magia del Natale, dimostrando ancora una volta che il teatro può essere un potente mezzo per connettere le persone, preservare le radici culturali e creare momenti di gioia.

Testo e foto di Felisia Toscano

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Anish Kapoor a Palazzo Strozzi

date » 10-11-2023 18:23

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Palazzo Strozzi ospita una delle mostre più attese nel panorama dell'arte contemporanea: Anish Kapoor. Questo eclettico artista indiano-britannico, celebre per le sue opere monumentali e coinvolgenti, ha portato la sua visione unica a Firenze, promettendo un'esperienza visiva ed emotiva senza precedenti. Icona dell'arte contemporanea, riconosciuto a livello internazionale per le sue opere scultoree che sfidano la percezione e invitano alla riflessione, Kapoor è nato a Mumbai nel 1954 e trasferitosi a Londra negli anni '70, ha guadagnato fama per le sue sculture che combinano forma, colore e materiale in modi innovativi. La sua carriera ha attraversato diverse epoche artistiche, ma la sua abilità nell'esplorare il concetto di spazio e la sua ricerca di significato attraverso l'arte sono rimaste costanti. La mostra ospitata a Palazzo Strozzi è un'anteprima unica nel suo genere, con opere selezionate appositamente per il pubblico fiorentino. Kapoor, noto per le sue installazioni audaci e suggestive, ha creato un percorso artistico che abbraccia la storia e l'architettura di Palazzo Strozzi. Tra le opere, non possiamo non menzionare "Cloud Gate" a Chicago, comunemente conosciuta come "The Bean". Sebbene questa scultura non è fisicamente presente a Firenze, la mostra fornisce uno sguardo approfondito sulla sua creazione, svelando il processo creativo e il significato dietro questa struttura monumentale. Un aspetto distintivo delle opere di Kapoor è la loro capacità di portare gli spettatori in un viaggio che va oltre il mero aspetto visivo. L'artista sfida la percezione tradizionale, utilizzando riflessi, curve e materiali sorprendenti per creare una connessione emozionale con l'osservatore; i visitatori si immergono in questa esperienza straordinaria, in cui l'astratto si fonde con il reale. Anche questa volta Palazzo Strozzi promette un percorso espositivo di alto interesse culturale nel panorama dell’arte contemporanea, offrendo la possibilità di vivere un'esperienza visiva e concettuale unica.

Testo di Felisia Toscano
Foto di Maria Di Pietro

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Blu Infinito ha aperto la stagione teatrale a Pistoia

Blu Infinito lo spettacolo di danza e acrobazia andato in scena sabato 30 settembre ha aperto la stagione teatrale 2023/2024 del Teatro Manzoni di Pistoia tra arte e magia.
La compagnia eVolution dance theater diretta dal coreografo Anthony Heinl ha realizzato un’intera performance su quattro parole fondamentali, ovvero, gioco, gioia, comunità e cura e proprio attraverso l’illusione, l’arte e numerosi effetti speciali ha dato vita ad uno spettacolo suggestivo riscuotendo successo tra grandi e piccini con un grande impatto visivo.
Il Blu, scelto come origine di tutto, come uno cerchio che si allarga e si richiude su stesso dando vita a trasformazioni, mutazioni, intensità visive di luci e colori avvolge e accompagna gli artisti che si muovono sul palco, nel frattempo, l’acqua, altro elemento importantissimo nella performance scorre all’interno di numerosi viaggi per poi confluire nel Blu che diventa, appunto, Infinito.
Coralli, alghe marine, animali acquatici si incontrano durante la fluttuazione, non c’è un verso, non c’è una direzione, non c’è un orientamento… tutto è all’interno del tutto, Blu Infinito racchiude un mondo magico e gli spettatori sono gli unici osservatori ammessi.
Un mondo quasi incantato dove non esiste gravità ma solo libertà in volo tra effetti speciali, acrobazie e performance; ad accompagnare il tutto la tecnologia del Light Wall, un insieme di pannelli che costituiscono uno schermo su cui si possono visualizzare immagini, filmati e anche testi.
La eVolution dance theater ha affascinato numerosissimi spettatori sia in Italia che all’estero e a Pistoia, sabato sera, non ha tradito le aspettative regalando al pubblico una performance davvero… Infinta.


Felisia Toscano

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A Villa Marlia arriva la primavera e un calendario ricco di eventi

La primavera a Villa Marlia, come sempre, è arrivata con la delicata fioritura delle camelie che ha colorato l’intero giardino, ben 40 varietà tra cui alcune rappresentative del territorio lucchese.
Uno dei percorsi più romantici all’interno della Villa e soprattutto parte integrante della Mostra delle Antiche camelie della Lucchesia.
Ad arricchire la meravigliosa villa il Lago Reale che da sempre ha un’importante funzione per l’approvvigionamento idrico dei giardini, fu realizzato dall’architetto Jacques Grèber nel 1924 che creò un’isola a forma di goccia.
Ben tre tipologie di giardino si alternano all’interno di Villa Marlia: all’italiana, spagnolo e dei limoni.
Il giardino all’italiana, appartenente al XVI secolo, era quello originario della Villa del Vescovo, quello spagnolo, detto anche giardino dei fiori, è in stile Art Decò ed è caratterizzato da forme geometriche ed ispirazioni ispano-moresco, infine quello dei limoni è ciò che resta dell’impronta barocca ed ospita circa 200 piante di agrumi. Oltre alla natura incontaminata, al profumo e ai colori in cui è possibile immergersi, Villa Maria ha già pubblicato il suo ricco calendario di eventi estivi. Dopo la caccia al tesoro che si è svolta a Pasquetta, il 30 aprile ci sarà la Marcia delle Ville 2023, una passeggiata nel verde attraverso le ville e le fattorie storiche della Piana di Lucca; il 6 luglio inizierà il ciclo delle 4 Serate estive con SurReale dove, immersi nel parco di Villa Marlia e sotto il cielo stellato, ci sarà la possibilità di vivere un’esperienza culinaria; il 14 luglio sarà il giorno perfetto per un Pic-nic al tramonto e ancora, il 10 agosto in occasione della notte di San Lorenzo ci sarà la rassegna d’arte “Le Rinascenze”: pittori, scultori, fotografi, cantanti e ballerini si esprimeranno nelle loro arti allietando grandi e piccini.
A chiusura del ciclo di incontri estivi, ci sarà il 3 settembre Viaggio nel tempo – VII edizione, tutti coloro che passeranno la selezione avranno la possibilità di partecipare alla serata con abiti d’epoca dove il giardino si trasformerà in un luogo di svago.
Questo è solo un assaggio delle numerose iniziative di Villa Marlia, a seguire ci saranno tantissimi eventi per il periodo autunnale che vi invitiamo assolutamente a non perdervi.

Testo di Felisia Toscano
Foto di Maria Di Pietro

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Ancora pochi giorni per visitare Van Gogh Experience a Napoli

Sarà possibile visitarla solo fino al 30 aprile la mostra immersiva Van Gogh Experience presso la Chiesa di San Potito a Napoli a pochi passi dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Il cuore della mostra prevede un’area con ben 60 proiettori che mostrano ben 350 capolavori dell’artista olandese su una superficie di circa 1000 metri quadrati, colorando le pareti e facendo sentire i visitatori non semplici osservatori ma parte attiva del processo espositivo per la possibilità di camminare, sedersi e vivere dall’interno le opere che attraverso le luci, i suoni e i colori avvolgono il pubblico.
Un nuovo modo per avvicinarsi all’arte per grandi e piccini, un viaggio tra pennellate, campi di girasoli, mandorli in fiore… percorrendo la mostra si ha anche la possibilità di vedere un filmato che illustra le tecniche usate dall’artista e una sala dove è stata ricostruita la camera da letto di Van Gogh.
Nella parte conclusiva ai più piccoli con l’area “colora e pubblica” viene data la possibilità di colorare e provare a ripetere le tecniche usate dal pittore, per i più grandi invece la possibilità di provare la realtà virtuale per vivere un giorno della vita di Van Gogh.
L’esposizione arrivata a Napoli dopo aver entusiasmato 5.000.000 di visitatori in tutto il mondo.
Exhibiton Hun è una società di Bruxelles specializzata nella progettazione e produzione di mostre immersive e proprio nella città partenopea è stata realizzata una vera e propria sinergia tra cultura e tecnologia già suggellata con la mostra Claude Monet – The immersive experience, riproposta ora per celebrare uno degli artisti più amati.


Testo di Felisia Toscano
Foto di Maria Di Pietro

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"Formidable. Rébecca Dautremer e il viaggio di Jacominus” in mostra a Bologna

In occasione di Bologna Children’s book Fair 2023, nota per gli appassionati come la Fiera del libro, dall’8 al 30 marzo sarà visitabile la mostra “Formidable. Rébecca Dautremer e il viaggio di Jacominus” dell’illustratrice francese Rébecca Dautremer promossa da Rizzoli e a cura di Hamelin.
Il protagonista è Jacominus Gainsborough creato dall’artista nel 2018, per Il libro delle ore felici di Jacominus Gainsbourgh.
La mostra racconta i quattro libri attraverso cui l’artista francese costruisce la vita, i luoghi, le relazioni e l’intero universo di Jacominus dove il pubblico potrà ammirare, in anteprima, le illustrazioni originali con la pittura a gouache.
Puzzle, grandi formati, ritagli di carta, l’enorme fregio che racconta la complessità di un istante in un affresco che racchiude l’intera società formano l’intero percorso espositivo che il visitatore, in una location d’eccezione, si trova a percorrere.
L’artista, in un’intervista, ha detto di ispirarsi a Beatrix Potter dal punto di vista visivo ma i suoi protagonisti non sanno di essere degli animali, nemmeno Jacominus sa di essere un coniglietto.
La sua mostra è un’occasione da non perdere poiché offre la possibilità, a grandi e piccini, di fare un’immersione in un mondo meraviglioso fatto di carta, colori, arte e magia.
Rebecca Dautremer è nata a Gap il 20 agosto del 1971, da sempre appassionata di fotografia e arti grafiche si è iscritta ad un corso di grafica presso l’ENSAD (Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs) di Parigi, durante la formazione inizia le prime collaborazioni ed esperienze con varie case editrici fino a quando nel 2003 pubblica L’Amoureux in cui definisce il proprio stile prima e Principesse dimenticate a lanciare la sua carriera.
Rebecca Dautremer durante l’inaugurazione dichiarerà di concepire i suoi disegni come fotografie e di studiare continuamente la luce e la composizione.


Testo e foto di Felisia Toscano

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