Quando l'Avanguardia è donna: Natalia Goncharova
E’ stata inaugurata da circa un mese e già nell’aria aleggia grande ammirazione per la mostra realizzata da Palazzo Strozzi che sembra ormai non sbagliare un colpo.
Dopo la mostra di Marina Abramovic un’altra donna dalla personalità forte fa conoscere la sua arte.
Vittima di censura persino ad agosto 2019, quando alla pubblicazione di un video promozionale sulla sua mostra Instagram ha censurato il contenuto perché conteneva troppe nudità femminili, subito con la memoria si è tornati a quando Natalia Goncharova destò scalpore e critiche con i suoi dipinti di donne nude.
Ben 130 sono le opere in mostra che ripercorrono la vita dell’artista e la sua produzione a confronto con i grandi nomi dell’arte, punti di riferimento per lei, come Gaugain, Matisse, Picasso, Boccioni.
Il percorso attraverso i suoi dipinti consente al visitatore di scoprire una donna che, senza remore, ha cercato di unire la tradizione con l’innovazione, altra importante figura nella sua vita e nella sua arte è anche quella del compagno, nonché pittore, Mikhail Larionov.
La Goncharova è stata una donna dai tratti forti e distinti, tali da venir fuori in modo autentico nelle sue pennellate, lei che nel 1910 a Mosca fu anche processata e assolta per pornografia per aver esposto i suoi dipinti di nudo.
Una donna scomoda, vittima della censura ma con un grande fervore artistico, pittrice ma anche costumista, stilista, attrice, scenografa, grafica… la Goncharova può essere definitiva poliedrica.
Dopo la Rivoluzione d’ottobre lei e Larionov lasciarono la Russia e si trasferirono definitivamente a Parigi dove trascorsero il resto della loro vita insieme anche se il loro non fu un grande amore anzi, si sposarono solo per tutelare la loro eredità artistica.
Tra le principali opere esposte troviamo l’Autoritratto con gigli gialli, la tela Contadini che raccolgono mele e il polittico della Mietitura.
La mostra visitabile fino al 12 gennaio 2019 è stata curata da Ludovica Sebregondi, Fondazione Palazzo Strozzi e Matthew Gale, Head of Displays, Natalia Sidlina, Curator, International Art, Tate Modern.
Felisia Toscano